"Mattanza"


ENG: FOREWORD

Tuna fishing moves every year a growing billionaire market, with most of the profit going to multinational companies.

Tuna schools are fished in open waters, under no international laws or control. Planes are sent to patrol them with radars and once the fish is localized, those that Greenpeace named as "Monster Boats" (because of their intensive, industrial fishing methods, such as FADs, trawl lines and grab-all nets) go to catch them. Not even one of the fishes has the chance to escape and survive. These ways have catastrophic environmental, social and economical consequences for local communities.

THE "MATTANZA"

The "Mattanza" is an old fishing way, still practiced in Carloforte, in the South of Sardinia, and carried out between May and June, when tunas cross the area.

It has almost disappeared with the taking over of the previously mentioned ways of fishing.

Although the mattanza has been attacked and criticized as a cruel way of fishing, it results to be a sustainable fishing method with a low environmental impact.

This is due to its limited fishing season (about a month, or less, in the whole year), and therefore limited fishing quantities; to the use of small boats, which contain only small stocks of fish; to the low consumption of fuel, since fishing takes place near the coast and only two of the boats of the fleet have engines, while the others are tied with a rope and dragged behind.

The nets are placed by the "tonnarotti" (tuna fishermen) around a month before fishing season and they' re divided into so called "chambers". Divers check the nets daily, and when tunas have passed through these chambers, the "Rais" (the boss) commands to let them into the last one. This is called "death chamber" and it is here that the mattanza takes place.


ITA: PREMESSA

La pesca del tonno muove ogni anno un mercato di miliardi di Euro e in crescita. La maggior parte dei profitti va a delle elette compagnie multinazionali che con le loro flotte pescherecce e i loro metodi di pesca hanno conseguenze devastanti a livello ambientale e socio-economico. I banchi di tonni vengono individuati via aerea attraverso radar, in modo da non poter sfuggire; le quantità di tonno pescate, non limitate a definite stagioni di pesca, superano quelle necessarie per un rinnovo continuo della specie; insieme ai tonni vengono catturate molte altre specie marine (tartarughe, vari tipi di squali, delfini e molti altri tipi di pesce) che comunque sopperiscono e vengono rigettate in mare come rifiuti; la pesca avviene in mare aperto, in zone esenti da regolamentazioni e controlli e i grossi introiti sono spesso diretti in conti bancari aperti in paradisi fiscali.

Queste compagnie si arricchiscono a scapito delle piccole comunità di pescatori artigianali e della salvaguardia dell’ ambiente.

LA "MATTANZA"

La mattanza é un antico metodo di pesca che in Sardegna si pratica nelle zone di Portoscuso e Carloforte. Avviene tra il mese di maggio e giugno, periodo in cui avviene il passaggio dei tonni nella zona. Questo tipo di pesca sta scomparendo a scapito di altri metodi di pesca industriali intensivi, quali i FAD (sistemi di aggregazione di pesci in punti strategici), i palamiti e le reti a strascico, che distruggono l’ ecosistema marino.

Nonostante la mattanza sia stata più volte criticata e attaccata come un metodo di pesca crudele, rimane un sistema di pesca artigianale, che risulta essere tra i metodi ecosostenibili e di basso impatto ambientale. Questo é dovuto a diversi fattori, quali il periodo della pesca, limitato al passaggio dei tonni nella zona (più o meno un mese all’ anno) e di conseguenza, le quantità pescate; all’ uso di barche e pescherecci di bassa capacità, comparati alle mega imbarcazioni (che Greenpeace ha soprannominato “Monster Boats”) appartenenti alle compagnie multinazionali, che raggiungono possibilità di stoccaggio enormi; al minore consumo di carburante, dovuto al fatto che la pesca avviene a non molta distanza dalla costa e che delle imbarcazioni usate, solo una o due hanno motore, mentre le altre vengono trainate, unite in fila tra loro da una cima.

I sommozzatori controllano quotidianamente le reti previamente calate in acqua dai tonnarotti (i pescatori) e divise in “camere”. Quando i tonni cominciano a entrare, passano attraverso queste camere e nel giorno della mattanza, il Rais (termine di origini arabe che si riferisce al capo della tonnara) da l’ ordine per farli passare in quella finale, detta “camera della morte”. È sempre il Rais a dirigere poi le manovre dei tonnarotti durante tutta la pesca.